Una produzione unica - Medicinali WALA
WALA Arzneimittel
Produzione straordinaria

Produzione straordinaria

Dalla sua fondazione WALA si è distinta per il suo processo ritmico con il quale produce gli estratti vegetali a base acquosa senza l’aggiunta d’alcol. Perché i ritmi sono così importanti per noi lo puoi leggere qui.

I fiori di calendola (Calendula officinalis) dal nostro giardino botanico di piante officinali.
Estratti di piante officinali acquose sono prodotte con un unico processo ritmico del quale fa parte l’incenerimento dei residui vegetali.
Gli estratti degli oli di piante officinali seccate completano i nostri oli e bagni medicinali.

Con la stessa cura con cui otteniamo le nostre sostanze base naturali procediamo anche alla loro lavorazione. Per questo è necessario un gran lavoro manuale oltre che porsi la domanda quale possa essere il modo migliore di sviluppare i poteri curativi di una sostanza per il relativo preparato. Utilizziamo i processi omeopatici, ma anche quelli farmaceutici classici. Caratteristico per WALA è un processo ritmico sviluppato dal Dr. Rudolf Hauschka di cui ci serviamo ancora oggi.

“Studia il ritmo, il ritmo porta la vita.”

Dr. Rudolf Steiner al Dr. Rudolf Hauschka

La scoperta del Dr. Hauschka: estratti di piante officinali a base acquosa

Sarebbe possibile produrre e conservare gli estratti di piante officinali anche senza l’azione conservante dell’alcol? Le ricerche del giovane chimico Dr. Rudolf Hauschka (1891-1969) negli anni 1920 si occupavano proprio di questo tema. Ed è davvero riuscito a trovare la soluzione. Ispirato dai discorsi con il Dr. Rudolf Steiner (1861-1925) ha fatto confluire il cambio di polarità di luce e buio, caldo e freddo nonché di movimento e stasi nel suo metodo di produzione – i ritmi della vita per la conservazione naturale. A tutt’oggi produciamo i nostri estratti di piante officinali a base acquosa, le chiamiamo tinture madri, secondo questo procedimento di base ritmico. Il nome della nostra azienda evoca il nostro particolare metodo di produzione dal 1935: WALA significa Wärme-Asche e Licht-Asche (Calore-Cenere e Luce-Cenere).

Per la produzione delle tinture madri si devono tritare molto finemente nel mortaio le piante officinali appena raccolte.
Dr. Rudolf Hauschka (1891-1969)

È tipico di WALA è la combinazione di lavoro manuale e moderna tecnica di precisione, ritmi naturali con impianti automatizzati, L’esempio ci viene proprio dal Dr. Rudolf Hauschka: Era sia un appassionato chimico che osservatore della natura. Soltanto così ha potuto sviluppare un procedimento per conservare gli estratti di piante officinali anche senza alcol. Un processo di produzione che fa uso di lavoro manuale e ritmi naturali perfettamente inseriti nei processi di produzione moderni.

Le sostanze madri dei medicinali WALA

Non solo la scelta delle sostanze, ma anche la loro qualità influisce in modo determinante su ogni nostro rimedio medicinale. Per questo controlliamo tra l’altro la loro provenienza, purezza o, nel caso di piante, la loro vitalità. Se disponibili utilizziamo piante proveniente da coltivazioni bio-dinamiche o da raccolta selvatica controllata e per i minerali prendiamo in considerazione fattori come le condizioni di scavo e le formazioni rocciose. Nel nostro giardino botanico di piante officinali possiamo accompagnare circa 150 piante dal momento della semina fino al raccolto. Lo facciamo con grande passione assegnando a ogni tipo di pianta una persona che si prende cura di lei. Della borragine (Borago officinalis) si occupa ad esempio Bernhard Ehrmann, direttore del nostro giardino botanico di piante officinali.

Die Reise der Blauen Sterne
Vieni a trovare Bernhard Ehrmann nel giardino botanico di piante officinali di WALA

Il viaggio delle stelle blu

Fiori delicati su erba di verde intenso: La borragine è una pianta affascinante. Nel giardino botanico di piante officinali di WALA abbiamo potuto vedere come si coltiva e si raccoglie, quali sono i suoi poteri curativi e il trattamento particolare che riceve dai giardinieri WALA.

La notte precedente alla raccolta è breve. Eccezionalmente presto, alle 4.30, suona la sveglia. Alle 5.30 ci troviamo già nel giardino botanico di piante officinali di WALA, davanti al campo della borragine. Nei delicati fiori blu c’è ancora la rugiada; l’odore è quello di erba e spezie bagnate. Gli uccelli offrono un concerto a più voci e il sole sorge rosso fuoco sulle siepi del giardino. Non c’è dubbio, l’atmosfera in queste prime ore del mattino è davvero particolare. Di pace, tranquillità e meditazione. Ma ugualmente. “Perché si deve cominciare la raccolta così presto?” chiediamo a Bernhard Ehrmann, direttore del giardino botanico di piante officinali di WALA. Sorride guardando i nostri visi assonnati. “Per prima cosa le piante vengono lavorate subito dopo la raccolta. ancora prima delle 11 devono essere sminuzzate e messe in pentole di argilla. Per fare questo i colleghi dell’azienda delle essenze hanno bisogno di tempo sufficiente. Le piante sono rinforzate dalla notte, sono riposate e ben ordinate. Proprio in questo stato vogliamo utilizzare.”

Per i giardinieri di WALA è normale dunque cominciare presto la giornata lavorativa. Solitamente cominciano tra le 5 e le 6 del mattino. Per questo Bernhard Ehrmann va spesso a letto già verso le 21. “Alla stessa ora dei miei bambini” ammette ridendo. Le piante stabiliscono la sua agenda e anche il lavoro dei giardinieri durante tutto il corso dell’anno. Proprio come il tempo. Troppa pioggia o troppo poca hanno conseguenze sulla crescita.

Il momento della raccolta della borragine quindi è stato rimandato più di una volta - in fin dei conti la pianta deve essere in piena forza e in fiore per la raccolta. Per determinare il momento c’è bisogno di molta sensibilità, di una precisa capacità d’osservazione e di tanta esperienza. Ora però il momento è arrivato. I collaboratori si preparano, portano grandi cesti di vimini intrecciati sul campo e distribuiscono una forbice da raccolta ad ogni aiutante. Complessivamente lavorano sei giardinieri e un apprendista nel giardino botanico di piante officinali di WALA. Quest’estate ricevono anche il sostegno di tre aiutanti. Oggi Bernhard Ehrmann dirige le operazioni di raccolta. Per ciascun operazione c’è un capo di raccolta che è quasi sempre anche l’addetto alla cura della pianta. “Il nostro giardino è suddiviso in settori” spiega il giardiniere WALA Joscha Huter. “Ogni coltura ha il suo curatore che se ne occupa intensamente e che sviluppa con la pianta una relazione particolare dalla sarchiatura fino alla raccolta.” La borragine (Borago officinalis) è la pupilla di Bernhard Ehrmann.

“Tagliamo al di sopra della seconda asse della foglia” spiega Ehrmann ai suoi collaboratori “così la borragine può germogliare una seconda volta.” Un secondo germoglio non può più essere utilizzato per i farmaceutici, ma viene impiegato come cibo per le api di WALA. I giardinieri stanno molto attenti all’equilibrio ecologico tra pianta, animale e uomo perché il giardino di WALA è coltivato seguendo principi bio-dinamici.

La borragine appena colta (Borago officinalis) nel cestino
Le forbici fanno un rumore pieno quando staccano gli steli carnosi e ricchi di succo.

La truppa comincia il lavoro con gran concentrazione. Alcuni portano i guanti - la fine peluria della borragine può irritare la pelle. Ognuno riceve un cestino e si sceglie una fila di piante. I giardinieri osservano con attenzione ogni singolo ciuffetto. Le foglie sporche o ammalate vengono subito eliminate sul posto. Si raccoglie soltanto l’erba in fiore: “herba” è il termine tecnico usato nell’industria farmaceutica. Le forbici fanno un rumore pieno quando staccano gli steli carnosi e succosi delle piante. “La borragine è acqua pura” spiega Bernhard Ehrmann. “Tagliando il fluido sgorga copioso.” Nell’aria si sente un leggero aroma di cetriolo, infatti la borragine ha fiori che sanno di cetriolo. Entro brevissimo tempo due terzi del campo sono stati svuotati. “È sufficiente, adesso andiamo a pesarli” decide il giardiniere capo. 80 chili di massa vegetale erano stati ordinati dall’azienda delle essenze. Ed effettivamente i 14 cestini contengono già 103 chili di borragine. È più che sufficiente. Così l’ultimo terzo delle piante può restare nel campo - per la gioia delle api.

Ora Bernhard Ehrmann compila il protocollo di raccolta. Definizione delle piante, data, ora, quantità raccolta e codice di lotto - perché tutto deve essere in ordine. A soli pochi metri di distanza dal giardino botanico di piante officinali WALA c’è il punto di ricevimento merce dove consegnamo la nostra borragine e dove i collaboratori dell’azienda delle essenze si prendono cura del raccolto e cominciano immediatamente la sua lavorazione. Guardiamo l’orologio - sono appena le sette. Tempo a sufficienza per “sfruttare l’energia cosmica benefica delle ore del mattino per la lavorazione” come spiega Walter Janetschek dell’azienda delle essenze.

Borretsch (Borago officinalis)

La pianta officinale e aromatica della borragine cresce fino a 70 cm di altezza e ha una peluria ruvida sugli steli e sulle foglie. Le forti foglie di color verde scuro sono ellittiche e picciolate. Da giugno ad agosto la pianta ha fiori a cinque petali di colore azzurro vivo. Inizialmente sono di colore rosa e solo più tardi diventano blu per la modifica del valore di pH. La borragine può essere chiamata anche borraggine, boragine, borana oppure - poco poeticamente - erba pelosa. Contiene tannini, silicico pirogenico, mucillagine, flavonoidi e ha un’azione astringente, antinfiammatoria, cicatrizzante e venotonica.

Dalla sostanza base alle tinture madri, alle essenze e altro

A seconda della ricetta scegliamo anche il tipo di lavorazione. Se spremiamo, cuociamo, sminuzziamo al mortaio, se vogliamo degli estratti oleosi o acquosi, tutto dipende solamente da come si possono valorizzare al meglio i poteri curativi di una sostanza. Quasi sempre i processi ritmici ricoprono un ruolo molto importante nella preparazione. Ad esempio quando produciamo gli estratti acquosi nel nostro laboratorio di piante situato proprio vicino al giardino botanico di piante officinali. Qui le piante officinali appena raccolte a mano vengono lavate, selezionate e preparate per l’ulteriore lavorazione. A seconda della ricetta utilizziamo la pianta intera (planta tota) oppure solo alcune parti - come ad esempio i petali, le foglie e lo stelo, i semi o le radici. Lavoriamo sempre con tutti i nostri sensi e le nostre mani esperte.

Die Verarbeitung
Accompagnaci nel laboratorio delle piante di WALA

Nel laboratorio delle piante di WALA lavoriamo con le polarità

“Il lavoro nel laboratorio delle piante di WALA somiglia un po’ a quello di un musicista: Soltanto con costanti ripetizioni si riesce a fare l’esercizio - raggiungendo anche una certa soddisfazione.” Ernst Selinger sa bene di cosa parla. Per più di 25 anni ha diretto il laboratorio delle piante di WALA a Eckwälden.

Oggi WALA, accanto al laboratorio originale a Eckwälden ha creato un’altra sede a Rosenfeld, 100 km sud-ovest dalla sede principale di WALA. Christian Reichle a Rosenfeld e Stefan Hirschberger a Eckwälden hanno assunto la direzione dei due laboratori. Nel corso dell’anno i collaboratori realizzano circa 150 tinture madri da 118 tipi di piante officinali: in attento lavoro manuale selezionano le radici, le foglie, gli steli e i semi, li puliscono e li sminuzzano finemente. Sbattuta nell’acqua la pianta subisce un processo ritmico della durata complessiva di sette giorni. Polarità come luce e oscurità, stasi e movimento, calore e freddo influiscono sulla pianta. La tintura madre ottenuta seguendo le normative del libro dei medicinali omeopatici (HAB) e si conserva senza l’aggiunta di alcol. Riposa quindi per sei mesi prima di essere rielaborata per i medicinali WALA.

Gli assistenti di laboratorio sminuzzano a mano con grande cura le piante officinali appena raccolte: dapprima con il coltello, poi con il mortaio.

Ogni pianta ha il suo proprio “carattere”

Nei laboratori s’incontrano due qualità che caratterizzano il lavoro: da un lato c’è il ritmo di lavorazione costante, inserito nel ritmo naturale del sole, dall’altro lato ci sono i diversi tipi di piante e anche le individualità dei collaboratori. “Le fasi di lavoro sono in linea di principio sempre le stesse - devono essere eseguite con cura e precisione affinché possa riuscire la tintura madre. Ciò nonostante il lavoro nel laboratorio non procede seguendo uno schema, proprio perché ogni pianta ha le proprie caratteristiche. E ognuna si distingue così nella lavorazione” spiega Stefan Hirschberger.

Senso civico

Nel laboratorio di Eckwälden ci sono circa 20 collaboratori e collaboratrici, a Rosenfeld sono 9 e tutti provengono dai settori di lavoro più diversi tra i quali possiamo annoverare l’agricoltura, la biologia, la chimica e i settori sociali. Personalità con tipi di formazione diversi che però contribuiscono tutti con qualcosa di assolutamente necessario per la produzione degli estratti vegetali secondo il procedimento WALA: l’interesse per la pianta e il senso civico.

A turno i collaboratori svolgono il turno del mattino e quello della sera. Un’ora prima del sorgere del sole il servizio mattutino apre gli armadi termici scuri nei quali si trovano gli strati di piante a una temperatura di 37° C. Porta le piantine alla tiepida luce dell’alba, le raffredda con acqua gelata e le mescola per bene. Un ora dopo il tramonto il servizio mattutino riporta le piantine negli armadi termici: Qui rimangono fino a quando il servizio serale li riprende poco prima del calar del sole, li raffredda e li mette a riposo. Soltanto dopo tre giorni e mezzo gli strati di piante vengono pressati. Una parte dei residui delle piante viene esposto per asciugarsi e più tardi incenerito. Un altro passo nella filtratura e il riempimento nelle bottiglie avviene dopo tre giorni e mezzo. A questo punto viene aggiunta anche una quantità esattamente pesata della cenere vegetale prodotta.

“In estate, quando il sole sorge molto presto, spesso la giornata lavorativa del servizio mattutino termina già a mezzogiorno. Così anche il corso dell’anno contraddistingue il lavoro nei laboratori” spiega Stefan Hirschberger.

Dietro a tutta la lavorazione c’è però una complessa pianificazione. Le piante officinali fresche devono trovarsi nel giusto stadio di sviluppo. E alcuni processi come la maturazione o lo sboccio non sono facili da prevedere perché dipendono dalle condizioni atmosferiche. Qui sono necessarie una precisa capacità d’osservazione e reazioni veloci. Uomo e natura lavorano mano nella mano nel più vero senso della parola.

Cos’è una tintura madre?

Una tintura madre WALA è un estratto vegetale acquoso che otteniamo con un procedimento ritmico. Le parti delle piante fresche appena raccolte e sminuzzate a mano sono tritate e mescolate nell’acqua. Questo miscuglio viene sottoposto per sette giorni alla luce e buio, caldo e freddo, stasi e movimento in un’alternanza ritmica. La tintura madre che ne risulta matura per quattro mesi prima di poterla potenziare oppure prima di lavorarla direttamente in un rimedio medicinale.

Calcea Wund- und Heilcreme
Cos’è un succo spremuto?

Per un succo pressato lavoriamo le parti fresche di una pianta che crescono sopra la terra trasformandole in un succo che viene poi purificato e stabilizzato. Contiene tutta la forza della pianta.

Cos'è un estratto d’olio?

Anche con un estratto oleoso è possibile ricavare dalle piante principi attivi medicinali. Contengono un impulso termico che sottolinea la qualità termica della pianta. Da WALA riscaldiamo l’olio degli estratti a 37°C affinché i poteri curativi di una pianta possano essere assorbiti dalle persone grazie alla stessa temperatura corporea e accompagniamo il processo della durata di sette giorni con un’alternanza ritmica di stasi e movimento.

Cos’è un decotto?

Un decotto è una bollitura. Viene sempre preparato fresco e infine unito agli altri principi attivi - come ad esempio agli estratti di noce vomica, dente di leone ed assenzio. Per la produzione dei nostri globuli velati lavoriamo la composizione di piante officinali in uno sciroppo di zucchero che si può applicare grazie al calore e al movimento costante dei globuli. Quando l’acqua evapora rimane uno strato sottile e omogeneo con i principi attivi su ogni globulo.

Cos’è un’essenza?

Per un’essenza mescoliamo di regola le piante fresche sminuzzate - ad esempio l'arnica - con una miscela di acqua fresca ed etanolo. Questo preparato viene sottoposto per oltre 7 giorni alla luce sempre all’alba e al tramonto e rimestato. Quando l’essenza di arnica è pronta impregniamo ad esempio le nostre WALA Arnica compresse che – in confezione singola – sono velocemente a portata di mano in caso di necessità.

“Il potenziale della natura viene portato all’Uomo attraverso la conoscenza, il lavoro e l’amore per i medicinali. Questo modo di concepire il processo farmaceutico è quindi un aspetto determinante per la concezione dei medicinali antroposofici.”

Annette Greco, Direttrice Sviluppo Galenico

La produzione di una composizione medicinale

Le nostre tinture madri e i nostri infusi, decotti e succhi non sono - con pochissime eccezioni - il prodotto medicinale già pronto. Vengono piuttosto ulteriormente lavorati, ad esempio potenziati omeopaticamente. Per molte ricette combiniamo sostanze preparate in modo completamente diverso in una composizione, indicata come “comp” nella descrizione del prodotto. Questi preparati composti sono tipici della medicina antroposofica e quindi per i medicinali WALA. Una composizione è sempre di più della somma dei suoi singoli componenti. Con essa si crea una nuova completezza medicinale in grado di avere effetto su una persona in modo individuale e olistico - dal punto di vista fisico, mentale e spirituale.

I medicinali WALA hanno una biografia inconfondibile e una qualità propria grazie alla scelta e alla qualità delle loro sostanze base, alla loro preparazione e alla loro composizione.

Cosa significa potenziare?

Potenziare significa che le sostanze vengono mischiate in proporzioni descritte precisamente e quindi movimentate ritmicamente. Sono note le potenze D La “D” indica decem, dieci in latino e contrassegna una proporzione delle miscele di 1:10. Prendiamo ad esempio una parte di tintura madre di arnica e la mischiamo con nove parti d’acqua per ricevere una potenza D1. Se una potenza D1 viene mischiata nuovamente con nove parti d’acqua e agitata si parla di una potenza D2. Allo stesso modo si procede per ottenere potenze sempre maggiori. Le sostanze non solubili in acqua come ad esempio i minerali vengono da noi mischiati nelle stesse proporzioni con il lattosio.

Besuchen Sie mit uns Markus Giesder im Potenzierlabor
Vieni a trovare con noi Markus Giesder nel laboratorio di potenziamento

Copiato dalla natura: il potenziamento

Nei laboratori di potenziamento WALA i materiali di base e le sostanze per i medicinali WALA vengono preparati. Il direttore del laboratorio, Markus Giesder, è a nostra disposizione per le nostre domande:

Signor Giesder, ci racconti qualcosa sul laboratorio di potenziamento.

WALA ha due laboratori nei quali lavorano 17 collaboratrici e collaboratori. In un laboratorio sono prodotti i medicinali non sterili. Qui sono prodotti potenze per le pomate e per l’applicazione orale come ad es. i globuli velati WALA Echinacea spray per la bocca. Un altro laboratorio di potenziamento funge da “clean room” per la produzione di forme farmaceutiche sterili. Qui sono realizzate le soluzioni per iniezioni e i colliri.

Da dove provengono le sostanze base che vengono potenziate?

Gli infusi vegetali provengono dal laboratorio delle piante, i minerali vengono acquistati. Lavoriamo diverse pietre preziose come quarzo, ametista, rubino ecc. Da queste produciamo le triturazioni. Una triturazione è un altro tipo di potenziamento nel quale il mezzo di potenziamento non è l’acqua ma il lattosio. Per fare questo la sostanza, in questo caso il quarzo, viene triturato nel lattosio per un’ora.

Per un passo di potenziamento la tintura madre e l’acqua vengono agitati esattamente per due minuti e mezzo.
Materiali solidi come il quarzo vengono tritati manualmente dai collaboratori e trasformati in lattosio.

Quando qualcosa viene triturata e quando no?

Dipende dal tipo di sostanza. Un succo vegetale si può versare nell’acqua, si distribuisce e può essere potenziato. Però una sostanza solida come il quarzo non può essere semplicemente sciolto in acqua e scosso, ma qui il processo viene eseguito triturando il quarzo nel lattosio per far trasferire l’effetto su quest’ultimo.

Ma i minerali sono duri...

Sì, prima di tutto devono essere tagliati molto finemente prima di poter essere triturati. Se abbiamo bisogno ad esempio di una potenza D6 allora il minerale corrispondente dovrà essere triturato in sei passi di un’ora ciascuno. Per questo complesso procedimento abbiamo bisogno di tantissimo tempo. Trituriamo tutto a mano, a differenza di altre aziende che utilizzano macchinari di triturazione o la macina a pietra. Il libro di medicina omeopatica prevede che possa essere triturato al massimo un chilo di sostanza in una volta se si esegue la triturazione a mano.

Triturare un chilogrammo di minerali, non è un po’ tanto?

No, no, sono solo 100 grammi di minerali e 900 grammi di lattosio. Però di solito non ci servono quantità così grandi, generalmente sono circa cinque grammi di un minerale e 45 grammi di lattosio. Dopo che la sostanza è stata triturata sciogliamo la potenza, ossia il lattosio, nell’acqua e poi si continua il potenziamento.

Per tutto questo serve un lavoro enorme...

Sì, certamente, ma i passi di potenziamento appena citati, ossia il potenziamento acquoso, durano appena due minuti e mezzo. Solo la triturazione dura un’ora.

Come entra la sostanza potenziata nei globuli?

Come entra la sostanza potenziata nei globuli? Presso altre case produttrici è normale potenziare in soluzioni alcoliche. Le piccole palline di zucchero, i globuli, dopo essere stati portati a termine, vengono imbevuti nella soluzione. WALA però vende globuli velati, ossia globuli rivestiti. Noi potenziamo in acqua, senza utilizzare alcol. Come ultimo passo potenziamo in una soluzione zuccherina che usiamo per ricoprire l’esterno dei globuli. Questo è il motivo per cui i nostri globuli sono più grandi. La soluzione zuccherina ha una consistenza vischiosa, si può però potenziare molto bene.

Il lavoro del potenziamento sembra molto rilassante, perché è meditativo, vero?

Sì, lo è davvero. Naturalmente però bisogna anche considerare le quantità relativamente grandi che lavoriamo. È faticoso anche fisicamente. Ci sforziamo di operare mantenendo uno spirito positivo e di vedere se possiamo ricavare qualcosa della pianta che stiamo potenziando. Ciò comporta naturalmente anche un’impostazione meditativa e questo, in un certo modo, è anche rilassante. Per me il potenziale è la mia oasi di pace della giornata a cui non vorrei rinunciare.

Per la produzione dei globuli velati l’ultimo passo del potenziamento avviene in una soluzione zuccherina preparata in grandi ampolle di vetro.

Le diverse forme farmaceutiche dei medicinali WALA

Soltanto dopo la conclusione della fase dell’estrazione e della lavorazione delle sostanze base e dopo la composizione degli infusi tratti il preparato viene portato nella sua forma farmaceutica finale. Per questa operazione lavoriamo con processi tecnologici moderni seguendo le più severe normative igieniche in vigore per i medicinali. Tra i quasi 350 medicinali da noi offerti possiamo annoverare pomate, gel, supposte, tinture, colliri, oli, soluzioni per le iniezioni, capsule o globuli velati. È uno spettro molto ampio per l’applicazione esterna e interna per una quantità pressoché inesauribile di disturbi e per tutte fasi della vita. I medicinali WALA sono concepiti in modo tale da poter fungere da completamento ad altri metodi terapeutici. Quindi si possono combinare anche i preparati della medicina tradizionale con i nostri medicinali antroposofici.

Una particolarità: i globuli velati WALA

I globuli sono palline di saccarosio portatrici di una miscela di potenza. Per la maggior parte si tratta di una soluzione alcolica con la quale vengono impregnati i globuli. Da WALA è diverso: noi rivestiamo - ricopriamo i nostri globuli con una soluzione zuccherina contenente la sostanza di potenziamento. I nostri globuli ricoperti con lo zucchero si riconoscono dalla definizione latina “velati”. Il processo di rivestimento con lo zucchero ci permette, anche per la produzione dei nostri globuli, di rinunciare completamente all’alcol rendendoli così adatti anche alla terapia di bambini, donne in stato interessante e donne in allattamento. Per motivi igienici si dovrebbe però evitare il più possibile il contatto con le mani e usare il coperchio del vasetto per contarli e assumerli.

L’impianto di rivestimento con lo zucchero mischia i globuli crudi con una soluzione zuccherina contenente la sostanza di potenziamento.

Su questo sito Web ti presentiamo otto medicinali WALA più da vicino che possono essere acquistati in farmacia o in drogheria senza bisogno della ricetta. Qui trovi i nostri punti vendita WALA dove, oltre ai 9 prodotti presentati, puoi trovare anche il resto dei nostri 350 prodotti. Fatti consigliare nella scelta dal nostro personale specializzato.